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Visualizzazione dei post da maggio, 2020

Primi passi nel Feng Shui

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Ho iniziato ad interessarmi di Feng Shui  alla fine degli anni '80. All'epoca, a parlare di questo argomento, era qualche “borderline” come me oltre a rarissimi architetti incuriositi soprattutto dalla bioarchitettura che iniziava, in quegli anni, a prendere piede.  Tuttavia Feng-Shui e Bioarchitettura, secondo me, non hanno molti punti in comune. I libri erano tutti o quasi in lingua inglese tradotti dal cinese, io non conoscevo (e non conosco tutt'ora) né l'uno né l'altro ma riuscii a trovare qualcosa in francese e pochissimo in italiano. I testi che, successivamente, apparvero in Italia contenevano tante belle indicazioni ma tutte estremamente parziali e poco realistiche. Alcune di esse si limitavano a proporre soluzioni generalizzate che, se adottate da sole e senza uno studio approfondito di contorno, si rivelavano di relativa efficacia; ad esempio: mettete una fontanella lì e diventerete ricchi, mettete una lampada di sale là e troverete l

Astrologia e Feng Shui: la Scienza è "UNA"

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Dopo 14 anni che studiavo l’astrologia incontro un amico architetto che mi parla del feng-shui, antica scienza orientale che lui aveva appena iniziato a studiare. L'argomento mi incuriosisce e affascina molto perciò mi metto immediatamente alla ricerca di testi, articoli, dispense che mi possano maggiormente illuminare. All’epoca  in Italia c'è ancora poco materiale, trovo invece parecchi testi interessanti in Francia...e così  comincio a studiare. Provenendo dall’astrologia - dodici segni, dodici case - inizialmente mi suona strana la suddivisione dello spazio piano in otto settori; una situazione euclidea, insomma. Arriva ad illuminarmi Marco Manilio con il suo Astronomicon . Manilio era l’astrologo di Ottaviano Augusto, il primo imperatore romano; visto il suo ruolo, doveva essere piuttosto in gamba ! Perché vengo ispirato da Manilio? Manilio proponeva sì un’astrologia di dodici segni - come quasi tutte le scuole - ma con solamente otto case; insomma di