Primi passi nel Feng Shui


Ho iniziato ad interessarmi di Feng Shui  alla fine degli anni '80.

All'epoca, a parlare di questo argomento, era qualche “borderline” come me oltre a rarissimi architetti incuriositi soprattutto dalla bioarchitettura che iniziava, in quegli anni, a prendere piede. 
Tuttavia Feng-Shui e Bioarchitettura, secondo me, non hanno molti punti in comune.

I libri erano tutti o quasi in lingua inglese tradotti dal cinese, io non conoscevo (e non conosco tutt'ora) né l'uno né l'altro ma riuscii a trovare qualcosa in francese e pochissimo in italiano.

I testi che, successivamente, apparvero in Italia contenevano tante belle indicazioni ma tutte estremamente parziali e poco realistiche.

Alcune di esse si limitavano a proporre soluzioni generalizzate che, se adottate da sole e senza uno studio approfondito di contorno, si rivelavano di relativa efficacia; ad esempio: mettete una fontanella lì e diventerete ricchi, mettete una lampada di sale là e troverete la fidanzata o il fidanzato, mettete uno specchio Ba-Gua all'entrata di casa e disperderete la “sfortuna”, e così via... !

Si trattava di indicazioni perlopiù dedotte dalla Scuola tibetana dei “Berretti Neri” (il berretto nero fà parte della divisa degli esperti).

Come "iniziato" all' Astrologia Giudiziaria, non riuscivo ad accettare queste indicazioni che per me avevano poco fondamento e, quindi, cominciai a rivedere tutto in luce analogica.

Andai avanti, quindi, nello studio convinto che una scienza plurimillenaria come il Feng Shui non potesse limitarsi a pochi e fragili espedienti.


Scoprii così la "Scuola della Forma" e la "Scuola della Bussola".

La prima, la più antica, prende in esame il territorio  e classifica la natura (montagne, valli, fiumi, ecc...) in base al tipo di forma.



La seconda, invece, usa la bussola per orientare correttamente gli edifici, le stanze, l'arredamento, ecc...

Queste tecniche vengono utilizzate da millenni per migliorare l'habitat e, quindi, la vita.



Consideriamo che ogni giorno passiamo almeno 10/12 ore nella nostra abitazione e, dal punto di vista energetico, ne facciamo parte. 
La casa ha un suo corpo energetico, noi abbiamo un nostro corpo energetico, quindi quando siamo in casa le due strutture si compenetrano e si scambiano energia.

Se la casa ha molta energia ne possiamo beneficiare, se la casa ha poca energia ne assorbirà da noi.

Da qui derivano le sensazioni che, talvolta, proviamo entrando in un'abitazione: possiamo starci da Dio, possiamo sentire un certo affaticamento, ci può essere totalmente neutra.

Ho vissuto personalmente questa situazione...e più di una volta!
Una decina di anni fa,ad esempio, quando io e mia moglie cercavamo casa ci proposero un alloggio che andammo a visitare.

Era una casa appena ultimata, quindi senza fantasmi, memorie “strane” o altro; nonostante questo entrambi ci trovammo malissimo, senso di affaticamento, peso allo stomaco e tristezza. 
Era una casa a bassa vitalità, una casa “malata” che ci toglieva energia: dopo dieci minuti dovemmo uscire.


In conclusione, una volta che si diventa consapevoli di questo scambio di energie tra la propria casa e noi, diventa tutto molto chiaro: dobbiamo cercare cosa non funziona nella nostra vita e “aggiustarlo” nella nostra casa.

E in questo ci aiuta il Feng-Shui !

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