Artemide e Santa Lucia
Oggi che è il 13 dicembre, prenderemo come esempio (e vedremo perchè proprio oggi) la dea Artemide (Diana per i latini), “dea della Luna”, “signora della notte”, divinità con forti valenze lunari.
Ricordiamo poi che la Luna rappresenta l'età infantile, l'età “dell'innocenza”.
Alcuni studiosi ritengono che il "ruolo vacante" sia stato ricoperto da Santa Lucia da Siracusa.
Come Artemide era vergine - come abbiamo visto, ci teneva parecchio - così Lucia, fanciulla, promette la propria verginità a Dio.
In Astrologia la Luna rappresenta, inoltre, la figura materna, il cibo, la luce.
Guarda caso, ancora oggi è tradizione (soprattutto nel veronese) che il 13 dicembre, giorno dedicato a santa Lucia appunto, i bambini vengano portati in chiesa per ricevere la benedizione degli occhi e trovino, al loro ritorno a casa, i doni e i dolci che, raccontano le mamme, santa Lucia ha portato loro.
Un'ultima informazione: il giorno di santa Lucia cade, attualmente, il 13 dicembre.
La notte del solstizio invernale è la più lunga dell’anno, quindi la più “lunare”.
Un'antica leggenda veronese racconta che, attorno al XIII secolo, in città, in particolare tra i bimbi, fosse scoppiata una terribile ed incurabile epidemia di “male agli occhi”. La popolazione, disperata, decise allora di chiedere la grazia a Santa Lucia compiendo un pellegrinaggio a piedi scalzi fino alla chiesa di Sant'Agnese, dedicata anche alla santa di Siracusa.
Poichè i bambini, intimoriti dal freddo, si rifiutavano di affrontare questo pellegrinaggio, i genitori, allo scopo di farli partecipare, promisero loro che, se avessero ubbidito, la Santa avrebbe fatto loro trovare, al ritorno, tanti doni. I bambini accettarono e fu proprio in questo modo che l'epidemia svanì.
Da questo momento in poi, nei secoli successivi, si è tramandata la tradizione che ogni notte del 12 dicembre, Santa Lucia porti ai bambini dei doni a bordo di un asinello, accompagnata da suo fedele aiutante Gastaldo.
La sera prima i bimbi s'impegnano nel prepararle qualcosa da mangiare, così che possano rifocillarsi sia lei, sia Gastaldo, sia l’asinello durante il suo lungo viaggio.
Le tradizioni più antiche raccontano di un po' di pane, magari la polenta avanzata, e poi carote e magari una mela per il suo asinello.
Nei tempi moderni qualcosa è cambiata, si dice, infatti, che Santa Lucia si accontenti anche di latte e biscotti.“
Brescia
Si narra che, quando Brescia fu colpita da una grave carestia, le donne di Cremona organizzarono in modo anonimo una raccolta eccezionale di grano.
Durante la notte tra il 12 e il 13 dicembre una carovana di asinelli carica di frumento entrò nella città ed ogni famiglia trovò al risveglio un sacco di grano sull’uscio di casa.
In seguito a questa vicenda che la tradizione attribuì proprio a Santa Lucia, nacque l’usanza di accogliere i pellegrini che cercavano riparo dal freddo. Costoro, in cambio, avrebbero lasciato un dono sulla porta della casa che li aveva accolti.
Siracusa
Con la festa di Santa Lucia Siracusa ricorda invece un miracolo avvenuto nel 1646.
Durante la terribile carestia di quell’anno il popolo era stremato per la mancanza di cibo. Il vescovo allora invitò la cittadinanza a pregare per chiedere l'aiuto di Santa Lucia.
Mentre erano tutti riuniti nella cattedrale per la messa, la notte tra il 12 e il 13 dicembre, apparve una colomba in volo (altre versioni parlano di una quaglia), all'interno della chiesa, annunciatrice dell'arrivo di navi senza equipaggio, cariche di grano, che in quel momento stavano giungendo in porto.
Paesi scandinavi
Santa Lucia è uno dei Santi più conosciuti e apprezzati in tutto il mondo.
Anche in Norvegia e Finlandia in questo giorno si svolgono processioni ed eventi che richiamano la figura di Santa Lucia, fanciulla pura e portatrice della luce del Cristianesimo attraverso le tenebre.
Celebrare a dovere il 13 dicembre aiuterà durante il lungo e buio inverno scandinavo ed avvicinerà l’arrivo della luce
In Svezia e in Danimarca, ancora oggi, è molto diffusa la tradizione per la quale la figlia primogenita porta la colazione a letto ai propri familiari. In tal modo viene ricordato il carattere buono e la dolcezza di Santa Lucia.
La fanciulla viene vestita con una tunica bianca simbolo della purezza della Santa e una sciarpa rossa colore del sangue del suo martirio. In testa indossa una corona di rami verdi alla quale sono legate 7 candele simbolo del fuoco sconfitto da Santa Lucia durante le torture inflitte dagli uomini di Diocleziano.
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