Artemide e Santa Lucia

Con l'entrata del Cristianesimo nel Mondo Classico accade che le divinità greche e romane vengono rimpiazzate da nuovi “oggetti” di venerazione, ciononostante queste nuove figure manterranno le stesse funzionalità attribuita agli antichi dei pagani. 
 
Artemide
 
Oggi che è il 13 dicembre, prenderemo come esempio (e vedremo perchè proprio oggi) la dea Artemide (Diana per i latini), “dea della Luna”, “signora della notte”, divinità con forti valenze lunari.

 
Scopriamo perché Artemide è collegabile all' archetipo lunare.

Innanzitutto, ricordiamo che viene chiamata Artemide la fase in cui la Luna precede il Sole nel cerchio zodiacale di 120° formando, quindi, un aspetto di trigono crescente. 

Durante la fase Artemide la Luna appare come un arco teso prima dello scocco della freccia e sappiamo che l'arco era l'arma con cui la dea amava andare a caccia.

 
 
Inoltre Artemide è spesso rappresentata con due fiaccole in mano, simbolo dell' illuminazione notturna, quindi lunare, in quanto la Luna illumina la notte riflettendo la luce solare.

Ricordiamo poi che la Luna rappresenta l'età infantile, l'età “dell'innocenza”.
 
Coerentemente con l'archetipo lunare, Artemide ha un "atteggiamento prepuberale", che la porta a rifiutare i rapporti sessuali. Arriva a far sbranare dai cani il cacciatore Atteone (Ἀκταίων) perché questi aveva osato vederla nuda mentre faceva il bagno nel fiume Asopo, insieme alle sue compagne, all'ombra della selva Gargafia. 
 
 
 
Ora, col passaggio al Cristianesimo quale santa cristiana ricoprirà l'archetipo lunare lasciato  da Artemide?
 

Santa Lucia
 
Alcuni studiosi ritengono che il "ruolo vacante" sia stato ricoperto da Santa Lucia da Siracusa.
Essi sostengono, infatti, che il culto della santa siciliana sia iniziato sull'isola di Ortigia, la zona greca piu' antica di Siracusa. In quel luogo esisteva un tempio dedicato proprio alla dea Artemide ritenuta, per l'appunto, dai Greci, la "dea della luce" !


 
Ma vediamo chi è Santa Lucia.
 
Lucia nasce a Siracusa alla fine del III secolo da nobile famiglia cristiana.

Come Artemide era vergine - come abbiamo visto, ci teneva parecchio - così Lucia, fanciulla, promette la propria verginità a Dio.
 
 
Purtroppo i suoi genitori, secondo le usanze del tempo, la promettono in sposa ancora in età lunare. Ferma nella sua decisione, la fanciulla rifiuta e il pretendente, offeso, la denuncia come cristiana.
 
Siamo all’epoca delle persecuzioni di Diocleziano perciò la “virgo” viene imprigionata e torturata. Secondo la tradizione, le vengono anche cavati gli occhi (ma quest’ultimo fatto non è storicamente certo). 
 
 
Nella letteratura agiografica, Lucia viene raffigurata con in mano un vassoio con sopra i suoi occhi, simbolo di luce. Questa rappresentazione ha fatto sì che la santa divenisse patrona della vista, dei ciechi e degli oculisti, fra gli altri.
 
Tornando ad Artemide, dea lunare, ricordiamo che anch'essa tiene, nelle mani due fiaccole, analogiche agli occhi di Lucia e che, come Lucia, è una “virgo”.

 
 
Sappiamo che, in astrologia medica, gli occhi sono “governati” dalla Luna per quanto riguarda la sclera e tutto l’insieme ricettivo della luce (il Sole governa, invece, l’iride e il suo colore).

In Astrologia la Luna rappresenta, inoltre, la figura materna, il cibo, la luce.
 
Guarda caso, ancora oggi è tradizione (soprattutto nel veronese) che il 13 dicembre, giorno dedicato a santa Lucia appunto, i bambini vengano portati in chiesa per ricevere la benedizione degli occhi e trovino, al loro ritorno a casa, i doni e i dolci che, raccontano le mamme, santa Lucia ha portato loro. 

Concludendo, molte caratteristiche legano Artemide a Santa Lucia, caratteristiche che, inequivocabilmente, imprimono ad entrambe valenze lunari.

Un'ultima informazione: il giorno di santa Lucia cade, attualmente, il 13 dicembre
Prima dell’introduzione del calendario gregoriano, avvenuta il 4 ottobre 1582, il 13 dicembre coincideva con il solstizio invernale e, quindi, con la giornata più corta dell’anno. 
Un proverbio sopravvissuto alla revisione gregoriana recita infatti: “Santa Lucia è il giorno più corto che ci sia”.

La notte del solstizio invernale è la più lunga dell’anno, quindi la più “lunare”. 
 

Leggende e tradizioni
  
    Verona 

Un'antica leggenda veronese racconta che, attorno al XIII secolo, in città, in particolare tra i bimbi, fosse scoppiata una terribile ed incurabile epidemia di “male agli occhi”. La popolazione, disperata, decise allora di chiedere la grazia a Santa Lucia compiendo un pellegrinaggio a piedi scalzi fino alla chiesa di Sant'Agnese, dedicata anche alla santa di Siracusa.
Poichè i bambini, intimoriti dal freddo, si rifiutavano di affrontare questo pellegrinaggio, i genitori, allo scopo di farli partecipare, promisero loro che, se avessero ubbidito, la Santa avrebbe fatto loro trovare, al ritorno, tanti doni. I bambini accettarono e fu proprio in questo modo che l'epidemia svanì.

Da questo momento in poi, nei secoli successivi, si è tramandata la tradizione che ogni notte del 12 dicembre, Santa Lucia porti ai bambini dei doni a bordo di un asinello, accompagnata da suo fedele aiutante Gastaldo. 

La sera prima i bimbi s'impegnano nel prepararle qualcosa da mangiare, così che possano rifocillarsi sia lei, sia Gastaldo, sia l’asinello durante il suo lungo viaggio.
Le tradizioni più antiche raccontano di un po' di pane, magari la polenta avanzata, e poi carote e magari una mela per il suo asinello.
Nei tempi moderni qualcosa è cambiata, si dice, infatti, che Santa Lucia si accontenti anche di latte e biscotti.“


    Brescia 

Si narra che, quando Brescia fu colpita da una grave carestia, le donne di Cremona organizzarono in modo anonimo una raccolta eccezionale di grano.

Durante la notte tra il 12 e il 13 dicembre una carovana di asinelli carica di frumento entrò nella città ed ogni famiglia trovò al risveglio un sacco di grano sull’uscio di casa.

In seguito a questa vicenda che la tradizione attribuì proprio a Santa Lucia, nacque l’usanza di accogliere i pellegrini che cercavano riparo dal freddo. Costoro, in cambio, avrebbero lasciato un dono sulla porta della casa che li aveva accolti.
   

     Siracusa 

Con la festa di Santa Lucia Siracusa ricorda invece un miracolo avvenuto  nel 1646. 

Durante la terribile carestia di quell’anno il popolo era stremato per la mancanza di cibo. Il vescovo allora invitò la cittadinanza a pregare per chiedere l'aiuto di Santa Lucia. 

Mentre erano tutti riuniti nella cattedrale per la messa, la notte tra il 12 e il 13 dicembre, apparve una colomba in volo (altre versioni parlano di una quaglia), all'interno della chiesa, annunciatrice dell'arrivo di navi senza equipaggio, cariche di grano, che in quel momento stavano giungendo in porto.

 

     Paesi scandinavi

Santa Lucia è uno dei Santi più conosciuti e apprezzati in tutto il mondo.

 

 Anche in Norvegia e Finlandia in questo giorno si svolgono processioni ed eventi che richiamano la figura di Santa Lucia, fanciulla pura e portatrice della luce del Cristianesimo attraverso le tenebre.

 Celebrare a dovere il 13 dicembre aiuterà durante il lungo e buio inverno scandinavo ed avvicinerà l’arrivo della luce

 

In Svezia e in Danimarca, ancora oggi, è molto diffusa la tradizione per la quale la figlia primogenita porta la colazione a letto ai propri familiari. In tal modo viene ricordato il carattere buono e la dolcezza di Santa Lucia. 

La fanciulla viene vestita con una tunica bianca simbolo della purezza della Santa e una sciarpa rossa colore del sangue del suo martirio. In testa indossa una corona di rami verdi alla quale sono legate 7 candele simbolo del fuoco sconfitto da Santa Lucia durante le torture inflitte dagli uomini di Diocleziano. 


 

 

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